Impianti idroelettrici
coordinamento tra le procedure di concessione di derivazione e autorizzazione unica:
l’ennesima occasione sprecata
Novara, 9 agosto 2024.
Nel Consiglio dei Ministri di mercoledì 7 agosto è stata approvata la versione definitiva del Decreto legislativo sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (c.d. Testo Unico delle rinnovabili), in attuazione della delega prevista dall’art. 26, commi 4 e 5, lettera d, della Legge 118 del 2022 “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021”.
Esaminato il testo approvato, la nostra Federazione, nelle persone del Presidente Paolo Picco e del Direttore Generale Fabrizio Pizzorni, resta sgomenta di fronte all’ennesima occasione sprecata per semplificare il coordinamento tra le procedure di concessione di derivazione e autorizzazione unica per impianti idroelettrici; difatti, anziché semplificare e accelerare la conclusione del procedimento unico ai sensi del Decreto legislativo 387 del 2003, come imporrebbe la delega del Parlamento, introduce nuove barriere e rallentamenti.
Entrando nel dettaglio, l’art. 11 prevede che, per poter presentare la PAS o l’istanza di autorizzazione unica, il proponente debba ottenere la concessione di derivazione; ciò in netto contrasto con le finalità del decreto medesimo.
Il citato Decreto legislativo 387/2003 e le successive linee guida, non avevano risolto la questione, rimandando il tutto alle regioni.
Ebbene, nel corso degli anni abbiamo visto i più disparati tentativi di coordinare i due procedimenti, operazione peraltro del tutto possibile, senza ottenere risultati apprezzabili.
Addirittura, regioni come Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto e Friuli Venezia Giulia, per fare esempi concreti, hanno ritenuto che l’ottenimento della concessione di derivazione o, in alternativa, un nulla osta al suo rilascio, fosse elemento vincolante per la presentazione della domanda di autorizzazione unica ai sensi del citato Decreto legislativo 387/2003.
Riteniamo altresì opportuno segnalare che, nel corso di un incontro tenuto presso il Dipartimento della Pubblica Amministrazione il 20 dicembre 2023, abbiamo presentato la nostra proposta per il coordinamento tra le due procedure; la proposta è stata del tutto ignorata.
È evidente che, come già evidenziato da altre associazioni (Anev, Coordinamento Free e Elettricità Futura), oltre ad essere in netto contrasto con la delega del Parlamento, la bozza di Decreto è altresì in altrettanto contrasto con le Direttive europee RED II e RED III, in quanto peggiora il quadro normativo vigente e blocca anche l’ammodernamento e il potenziamento degli impianti esistenti.